Comunicato sui fatti di Roma Venerdì 9 Marzo

L’UNICA RISPOSTA ALLA CRISI: ORGANIZZARSI, ORGANIZZARSI, ORGANIZZARSI.

Il Governo “tecnico” Monti ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo, le sue intenzioni e il modo in cui gestisce e gestira` qualsiasi lotta che mette a rischio i suoi progetti di profitto.

Venerdì 9 Marzo a Roma l’opposizione al TAV e alle grandi opere inutili si e` saldata con la mobilitazione del movimento romano per il diritto all’abitare in un presidio che si e’ tenuto di fronte agli uffici del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). Lo stesso CIPE doveva infatti stanziare i 20 milioni richiesti dal Presidente della Regione Cota per le compensazioni al TAV (pensando cosi` di azzittire 25 anni di opposizione e lotta!).

I manifestanti protestavano contro il TAV, un’ opera inutile che ci costera` 20 miliardi di euro (1 km di TAV equivale la costruzione di 500 alloggi popolari) in un momento in cui ogni giorno dobbiamo subire licenziamenti, tagli all’istruzione , alla sanità e al nostro reddito familiare.

La giornata e’ finita con 5 arresti, mentre la Tendopoli allestita dal coordinamento di lotta per la casa e una palazzina occupata da centinaia di famiglie lo scorso 8 gennaio venivano sgomberate.

Sabato 10 si è svolto il processo per direttissima dove sono stati liberati tutti tranne un compagno messo agli arresti domiciliari.

La forza del movimento NO TAV li spaventa per la sua capacità di allargamento e diffusione su tutto il territorio nazionale, perche` non e’ un movimento autoreferenziale e i suoi contenuti e obiettivi prendono caratteristiche di lotta per il diritto a vivere i nostri territori, contro la crisi, il debito e qualsiasi altra politica di speculazione fatta sulla nostra pelle.

Hanno paura di questo movimento perche` sanno che può vincere.
Tutti liberi subito! A Sara’ Dura’! Creare, organizzare contropotere!

Le compagne e i compagni del COA T28, gli occupanti e le occupanti del comitato di lotta Casa e Territorio, esprimono solidarietà e sostegno a tutto il movimento romano.

Centro Occupato Autogestito Transiti 28 – via dei transiti 28 – Milano
Comitato di lotta Casa e Territorio – via torricelli 19 – Milano
10.3.2012

Serata a sostegno della campagna 130 mila

130mila volte… NON DIMENTICHIAMO IL 16 MARZO!

130mila e’ la moneta che due compagni devono dare allo Stato per la notte del 16 marzo 2003.
Quella notte morto Davide, assassinato da lame fasciste, mentre ai suoi compagni ed amici accorsi al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo toccarono le cariche di polizia e carabinieri.
130mila rappresenta la condanna con cui la Cassazione conferma l’impunita’ per le forze dell’ordine e le condanne per i compagni: lo Stato da marzo 2011 affonda il colpo,
mirando alle possibilita’ di vita di uno dei compagni attraverso il prelievo diretto Antifascismodi 1/5 dello stipendio.

Giovedì 8 Marzo DJ Trash Milano al femminile
a partire dalle ore 19:30 aperitivo

Centro Occupato Autogestito Transiti 28
via dei transiti 28 – MM1rossa Pasteur – Milano
coa.transiti@inventati.org

6 SETTIMANA INTERNAZIONALE di SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO BASCO Incontro dibattito con il centro sociale Kukutza di Bilbao

Venerdi 24 Febbraio a partire dalle ore 20 al COA T28 – via dei transiti 28 – Milano

Incontro/Dibattito
Pratiche di autogestione e resistenza nei Paesi Baschi
nè parliamo con un compagno del centro sociale Kukutza di Bilbao

Il centro sociale Kukutza sgomberato il 21 Settembre 2011 dopo 13 anni di occupazione e autogestione.
Un progetto che continua a vivere nelle strade di bilbao aspettando Kukutza 4

Centro Occupato Autogestito T28 – via dei transiti 28 – Milano – MM1rossa Pasteur

Assemblea no tav – 23 Febbraio tutt@ in valle stazione centrale ore 8 sabato 25 febbraio

DALLA VAL SUSA A MILANO NON UN PASSO INDIETRO _ NO TAV!

Il 26 gennaio in tutta Italia sono state effettuate 52 perquisizioni che hanno portato a 26 arresti e 16 denunce a piede libero per le mobilitazioni contro la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione (TAV).Un’opera, questa, oltre che inutile dannosa, tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello economico, voluta solo dagli interessi di poche lobby forti dell’appoggio dei principali partiti nazionali.

Le accuse sono resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
In questi giorni i tribunali del Riesame hanno confermato la detenzione in carcere per 12 militanti NO TAV, deciso gli arresti domiciliari per 6 e sottoposto a obblighi i rimanenti.

Viene così criminalizzata una lotta che ha saputo essere espressione di massa e punto di riferimento per i movimenti del Paese classificandola come violenta; paragonando la giusta difesa di un territorio con ogni mezzo necessario ad atti di criminalità comune (come se le migliaia di lacrimogeni lanciati ad altezza uomo dalle forze dell’ordine in quelle giornate non fossero invece mai esistiti).

Nonostante i tentativi della stampa e oggi anche della magistratura, volti a dividere il movimento in buoni e cattivi, dipingendolo come succube di poche frange di violenti esterni alla Val Susa, il movimento NO TAV ha saputo rispondere con manifestazioni, assemblee e presidi in cui la costante è sempre stata la partecipazione popolare e la condivisione di ogni passaggio politico per impedire la costruzione del TAV.

Criminalizzare e intimidire la lotta NO TAV è un attacco a tutti i movimenti che contrastano le politiche economiche e sociali di questo o altro governo che sia, come monito a chi volesse rialzare la testa in un contesto di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, in cui licenziamenti e negazione di diritti sono ormai all’ordine del giorno.

Ma la manifestazione del 28 gennaio a Torino dimostra che la paura in questo movimento non è di casa né in Valle né altrove.

Riteniamo quindi che la risposta a questo attacco repressivo che ha colpito compagni e compagne in tutt’Italia non possa e non deve essere delegata solo alla Val Susa e ai territori limitrofi ma si debba estendere in ogni città; consapevoli che solo se ci uniremo in una lotta autorganizzata dal basso e che sappia parlare a tutta la città di Milano potremo essere veramente incisivi.

23 FEBBRAIO ASSEMBLEA CITTADINA NO TAV A MILANO
DALLE 21.30 CSOA COX18 – VIA CONCHETTA 18

SOLIDARIETA` A TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI ED INQUISITI!
LIBERI TUTTI E TUTTE SUBITO
LE LOTTE NON SI ARRESTANO
SI PARTE INSIEME SI TORNA INSIEME

25 FEBBRAIO CORTEO NAZIONALE NO TAV IN VAL SUSA, BUSSOLENO-SUSA
DA MILANO STAZIONE CENTRALE H 8.00

ORA E SEMPRE NO TAV!

Centro Occupato Autogestito T28 – Milano – via dei transiti 28

Appello di Askapena e Euskal Herria Lagunak

È TEMPO DI SOLUZIONI:

LIBERTÀ ED AUTODETERMINAZIONE PER EUSKAL HERRIA

ASKAPENA, Organizzazione Internazionalista Basca ed i Comitati di Solidarietà con Euskal Herria-EUSKAL HERRIAREN LAGUNAK,

fanno un appello alla partecipazione alla

 VIª Settimana Internazionale di Solidarietà con Euskal Herria, 18-26 febbraio 2012.

 Il panorama politico in Euskal Herria sta cambiando. Come effetto della nuova strategia della Sinistra Indipendentista, in poco meno di un anno, si  sono verificati importanti cambiamenti che ci pongono davanti a una nuova fase del conflitto tra il popolo basco e lo Stato spagnolo e francese.

Da un lato si è articolato un ampio movimento politico con l’unione di diverse forze indipendentiste e di sinistra che, nelle due ultime elezioni, ha ottenuto risultati storici, confermando l’esistenza di un’ampia base sociale indipendentista di sinistra che chiede una risoluzione del conflitto in termini democratici. La realizzazione di questa unità e i risultati conseguiti hanno dimostrato il fallimento di anni di illegalizzazione e apartheid politico.

L’organizzazione politico-militare ETA, sostenendo questo nuovo contesto, in ottobre ha annunciato la sospensione definitiva di ogni attività armata, in maniera unilaterale, dopo la celebrazione della Conferenza di Pace di Aiete in cui esponenti di spicco della comunità internazionale hanno sottolineato la necessità di aprire una fase di risoluzione del conflitto basco.

Tuttavia, a causa dell’atteggiamento immobilista dello Stato Spagnolo e Francese, ci sono situazioni che non sono minimamente cambiate: le organizzazioni della Sinistra Indipendentista basca continuano ad essere illegali, centinaia di persone continuano ad essere imprigionate per la loro attività politica, i prigionieri politici seguitano a scontare le loro pene in prigioni lontane da casa e coloro i quali sono ammalati o che hanno già scontato la loro pena aspettano ancora la disattivazione delle misure eccezionali. Con il loro atteggiamento, i governi spagnolo e francese si rifiutano di affrontare la nuova fase politica.

 La VIª edizione della Settimana Internazionale di Solidarietà con Euskal Herria si sviluppa, pertanto, in un momento risolutivo, nel senso letterale del termine. Soluzioni che non arrivano a causa del’immobilismo degli Stati. E proprio a tal riguardo che quest’anno si concentrerà l’attività dell’organizzazione internazionalista basca Askapena e dei Comitati di Solidarietà con Euskal Herria-Euskal Herriaren Lagunak (EHL), sulla necessità di sollecitare una risoluzione del conflitto basco. In questo modo, socializzeremo con organizzazioni, collettivi e singoli cittadini i passaggi compiuti nei Paesi Baschi, e al contempo denunceremo la posizione degli Stati dinnanzi al nuovo scenario che si apre.

È ora di partecipare alla nuova situazione in Euskal Herria, portando la nostra solidarietà internazionalista in questa nuova fase e sottolineando, di fonte allo Stato Spagnolo e Francese, la nostra esigenza di risolvere le conseguenze del conflitto (prigionieri, vittime, smilitarizzazione), e di affrontare la questione della pace a partire dal suo nodo centrale: il diritto di autodeterminazione.

Infine, facciamo appello a tutte le organizzazioni politiche, sindacali, sociali e a persone a titolo individuale a partecipare alla manifestazione che si terrà a Milano il 3 marzo in solidarietà con Euskal Herria.

Info e contatti:  elkartasunastea@gmail.com