SESTA SETTIMANA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ CON IL PAESE BASCO dal 17 al 26 Febbraio 2012 iniziativa al COA T28

SESTA SETTIMANA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ CON IL PAESE BASCO
dal 17 al 26 Febbraio 2012

NELL’AMBITO DELLE INIZIATIVE INTERNAZIONALISTE IN PREPARAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE “TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA”,
DEL PROSSIMO SABATO 3 MARZO

Iniziativa al COA T28

Giovedì 16 Dalle ore 20
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LA REVOLUCION BONITA “?”
Viaggio a tappe nel Venezuela di Hugo Chavez”,EdizioniI Colibrì – Milano

SARÀ PRESENTE L’AUTORE ANGELO ZACCARIA,
CON PAOLO GONZAGA, AUTORE DEL LIBRO “ISLAM E DEMOCRAZIA
I fratelli musulmani in Egitto” – Ed. ANANKE.

Venerdì 17 Dalle ore 21:30
PROIEZIONE DEL FILM ” HERRIALDE BERDEA” ( Il Paese Verde)
Un pezzo della storia di Euskal Herria
Iharra e Kabi: due generazioni, un’unica storia – La vita di due militanti di ETA

Venerdì 24 Dalle ore 20
INCONTRO/DIBATTITO con i compagn@ del Centro Sociale KUKUTZA di Bilbao
Sgomberato il 21 Settembre 2011 dopo 13 anni di occupazione e autogestione

Sabato 3 Marzo 2012 – Manifestazione Nazionale con delegazioni europee

TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA – Porta Genova ore 15

Centro Occupato Autogestito T28 – via dei transiti 28 – MM1 Pasteur
coa.transiti@inventati.org – coat28.noblogs.org/

TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA – HAMAIKA HERRI BORROKA BAKARRA –

CORTEO NAZIONALE

TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA

Sabato 3 Marzo 2012 – MILANO – ore 15.00 Porta Genova

Sabato 3 Marzo si svolgerà a Milano una manifestazione nazionale internazionalista caratterizzata dalla parola d’ordine TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA in chiusura della settimana di solidarietà internazionale  con il popolo basco in lotta per la rivendicazione dei propri diritti politici e civili, con lo slogan:
E’ TEMPO DI SOLUZIONI: LIBERTA’ E AUTODETERMINAZIONE PER IL PAESE BASCO.

La parola d’ordine tanti popoli un’unica lotta sta ad indicare quel filo rosso che collega la lotta di liberazione del Paese Basco con tutti quei popoli che oggi lottano per la libertà, per la giustizia contro l’imperialismo e il suo sistema capitalista,  per un mondo migliore.
Infatti il 3 di marzo a nome di tutti i popoli del mondo che si ribellano all’imperialismo e al colonialismo, la Rete Italiana Amici e Amiche di Euskal Herria scenderà in piazza fianco a fianco con le rappresentanze del popolo kurdo, che ancora poco tempo fa ha subito decine di morti provocate dai criminali bombardamenti del fascista Turco Erdogan, del popolo palestinese che non dimentica l’operazione Piombo Fuso compiuta dallo stato terrorista Israeliano colpevole di aver raso al suolo Gaza con più di 1500 morti oltre allo stillicidio quotidiano di soprusi torture e prevaricazioni con l’avvallo dell’Onu, dei popoli del sudamerica, una volta cortile di casa dell’imperialismo Usa, ed ora in cammino per una strada di liberazione e riappropriazione e valorizzazione delle proprie risorse naturali.

Il corteo vuole lanciare un messaggio chiaro di solidarietà internazionalista in particolare con una presa di posizione forte contro il colonialismo franco-spagnolo in terra basca per affermare il diritto all’autodeterminazione e ai diritti politici e civili per il popolo di Euskal Herria e la libertà per i prigionieri e le prigioniere politiche che sono rinchiusi e rinchiuse nelle carceri spagnole e francesi.
Euskal Herria, il Paese Basco, nazione senza stato, vive da decenni una situazione di soprusi e vessazioni nei confronti del proprio popolo: torture, uccisioni di militanti, illegalizzazioni di ogni forma di rappresentanza politica e di ogni espressione di rivendicazione politica e sociale  (partiti, movimenti giovanili, sindacati, organi di stampa,ecc…). Un popolo che con forza e determinazione continua a volere la risoluzione di questo conflitto che sembra non avere fine; l’ultimo del genere in Europa, un conflitto che è politico e che quindi ha bisogno di essere risolto politicamente.
Negli ultimi anni sono stati fatti passi enormi da parte della società basca e da tutte le organizzazioni che lavorano sia all’interno del Movimento di Liberazione Nazionale sia da organismi più eterogenei ed appartenenti ad aree più ampie. Sono riusciti a coordinarsi in un lavoro politico che possa costringere i governi Spagnolo e Francese ad assumere decisioni importanti e significative rispetto ad una soluzione democratica e politica del conflitto che attanaglia Euskal Herria da decenni.
Tutte le organizzazioni basche, compresa l’organizzazione armata E.T.A., hanno fatto passi enormi per aprire una possibilità di dialogo, in modo da poter spostare sul terreno politico quello che i suddetti governi vogliono mantenere sul piano militare e di guerra permanente, ma la posta in gioco è, per lo stato spagnolo e francese, troppo alta…
Troppo alta perché se lasciassero parlare e decidere il popolo basco del proprio futuro, come dimostrato anche dall’ ultima enorme manifestazione a Bilbao del 7 Gennaio 2012 a sostegno dei prigionieri, perderebbero i loro poteri oligarchici; perderebbero il dominio fascista che dopo la morte del dittatore Franco è continuato nelle mani di un re e di un parlamento che non ha mai fatto i conti con la propria storia; perderebbero tutti i benefici costruiti sulla schiena dei lavoratori di Euskal Herria e probabilmente sarebbe sconfitta l’arroganza del nazionalismo spagnolo, visto che rivendicazioni simili arrivano anche dalla Catalunya, dalla Galizia, dall’Andalusia.

Un cammino fatto di radicamento sociale che in questi anni di illegalizzazioni è stato il vero anello di congiunzione tra le rivendicazioni di indipendenza libertà e giustizia sociale per tutto il popolo. Una mobilitazione popolare costante che porti a una risoluzione giusta del conflitto. Le continue incarcerazioni selettive dei compagni, l’utilizzo quotidiano di pratiche di tortura selvagge, la messa fuori legge della rappresentanza indipendentista e socialista basca Sortu di partecipare alle elezioni politiche e territoriali sul territorio basco sono le uniche risposte degli stati spagnolo e francese.

Ma dall’altra parte invece esiste la naturale aspirazione dei popoli in lotta per un mondo diverso, un’aspirazione che si trasforma in proposta politica, proposta e lotta per la costruzione di un mondo basato sull’uguaglianza e la solidarietà, dove i lavoratori, gli studenti, gli immigrati possano trovare soddisfazione ai propri bisogni, possano essere partecipi in prima persona delle scelte che riguardano il proprio futuro spazzando via il fascismo, il razzismo, il sessismo provocati da una società capitalista basata sullo sfruttamento.

Su queste parole d’ordine chiediamo a tutti i lavoratori, gli studenti, i precari, le realtà sociali, i compagni e le compagne di schierarsi al fianco dei popoli in lotta partecipando SABATO 3 MARZO al CORTEO NAZIONALE  con delegazioni europe della rete EHL Amici e amiche del Paese basco che partirà alle ore 15.00 da PORTA GENOVA

Promuovono: Euskal Herriaren Lagunak Italia, Askapena, Rete di solidarietà con la palestina – Milano, Forum Palestina – Milano Associazione Nuova Colombia

Adesioni: CSA Baraonda – COA T28 – CSA Vittoria – Rete BDS Milano – Associazione Verso il Kurdistan – Alessandria

Per Adesioni: eh-lagunak@gnumerica.org

Euskal Herriaren Lagunak / Rete milanese amici e amiche di Euskal Herria

www.ehlitalia.com
Facebook:Euskal Herriaren Lagunak Milano

SESTA SETTIMANA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO BASCO Appello + Calendario con le iniziative di Milano e Lombardia

Dalla Valsusa a Milano non un passo indietro_NO TAV

DALLA VAL SUSA A MILANO NON UN PASSO INDIETRO _ NO TAV!

 

Il 26 gennaio in tutta Italia sono state effettuate 52 perquisizioni che hanno portato a 26 arresti e 16 denunce a piede libero per le mobilitazioni contro la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione (TAV). Un’opera, questa, oltre che inutile dannosa, tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello economico, voluta solo dagli interessi di poche lobby forti dell’appoggio dei principali partiti nazionali.

Le accuse sono resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Viene così criminalizzata una lotta che ha saputo essere espressione di massa e punto di riferimento per i movimenti del Paese classificandola come violenta;  paragonando la giusta difesa di un territorio con ogni mezzo necessario ad atti di criminalità comune (come se le migliaia di lacrimogeni lanciati ad altezza uomo dalle forze dell’ordine in quelle giornate non fossero invece mai esistiti).

Nonostante i tentativi della stampa e oggi anche della magistratura, volti a dividere il movimento in buoni e cattivi, dipingendolo come succube di poche frange di violenti esterni alla Val Susa,

il movimento NO TAV ha saputo rispondere  con manifestazioni, assemblee e presidi in cui la costante è sempre stata la partecipazione popolare  e la condivisione di ogni passaggio politico per impedire la costruzione del TAV.

Criminalizzare e intimidire la lotta NO TAV è  un attacco a tutti i movimenti che contrastano le politiche economiche e sociali di questo o altro governo che sia, come monito a chi volesse rialzare la testa in un contesto di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, in cui licenziamenti e negazione di diritti sono ormai all’ordine del giorno.

Ma la manifestazione del 28 gennaio a Torino dimostra che la paura in questo movimento non è di casa né in Valle né altrove.

Riteniamo quindi che la risposta a questo attacco repressivo che ha colpito compagni e compagne in tutt’Italia non possa e non deve essere delegata solo alla Val Susa  e ai territori limitrofi ma si debba estendere in ogni città; consapevoli che solo se ci uniremo in una lotta autorganizzata dal basso e che sappia parlare a tutta la città di Milano potremo essere veramente incisivi.

 

SOLIDARIETA` A TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI ED INQUISITI!

LIBERI TUTTI E TUTTE SUBITO

LE LOTTE NON SI ARRESTANO

SI PARTE INSIEME SI TORNA INSIEME

ORA E SEMPRE NO TAV!

 

Centro Occupato Autogestito T28 – Milano – via dei transiti 28

LA CASA E` DI CHI L’ABITA: 4 giorni contro gli sfratti e per i percorsi di quartiere

LA CASA E` DI CHI L’ABITA…

Giovedi` 29 settembre si terra` l’ennesimo tentativo di sfratto dell’Ambulatorio Medico Popolare e di un appartamento della casa occupata di via dei Transiti.

Riteniamo che in un momento di profonda crisi economica non siano solo le mura dei posti occupati ad essere sotto attacco, ma la nostra stessa capacità di essere incisivi nei processi di trasformazione dell’esistente.
Case occupate e spazi sociali rappresentano infatti un modello alternativo di vita e di socialità in grado di dare risposte concrete a bisogni e desideri comuni.
Facciamo quindi appello a tutti i compagni e alle compagne ad unirsi alla 4 giorni di mobilitaziane che comincera` a partire da mercoledi` 28 settembre con un corteo in difesa degli spazi sociali.
CONTRO SPECULAZIONE EROINA RAZZISTI E POLIZIA; CON L’AUTOGESTIONE E L’AUTORGANIZZAZIONE RIPRENDIAMOCI I NOSTRI QUARTIERI!

—> Mercoledi` 28 settembre h18 @ piazzetta di via dei Transiti
CORTEO e concerto itinerante con Beppe Rebel e Fluido 4/4 IN DIFESA DEGLI SPAZI SOCIALI. Sara` anche un momento per rilanciare nel quartiere i progetti portati avanti all’interno del Centro Occupato, la scuola di italiano, lo Sportello Informativo e di Consulenza Legale, la Sala prove Autogestita e i percorsi musicali
IL CENTRO RESTERA` APERTO TUTTA LA NOTTE per permettere a chi viene da fuori di fermarsi a dormire e partecipare al presidio antisfratto del 29.

—> Giovedi` 29 h 06 @ C.O.A. T28
PRESIDIO ANTISFRATTO  in difesa dell’Ambulatorio Medico Popolare e di un appartamento della casa.

—> Venerdi` 30 dalle h 20 @ piazzetta di via dei Transiti
CENA SOCIALE, musica diffusa e COLLEGAMENTO STREAMING in solidarieta` con le compagne e i compagni di Iruean -Paesi Baschi-   processati  perche` interni alle lotte sociali.

—> Sabato 1 ottobre, dalle h 18 @ C.O.A. T28
JAM HIP HOP + OPEN MIKE con
MCK/LINEA2/SECOLO/VAME/BLODIB/LA WISY/HSD/TIRANNO/DJ DAFTEE

C.O.A. T28

Rock’nT28

ROCK IN THE STREET

Durante gli anni Ottanta nel bronx a NewYork e` nato l’Hip-Hop. I giovani afroamericani cantavano i loro quartieri, le case popolari e la discriminazione razziale.

Sempre negli stessi anni, in una Londra sommersa dai rifiuti, i SexPistols iniziavano a cantare la rabbia dei punk contro la societa`.

La musica non e` fatta per arricchire i grandi network e le case discografiche; la musica e` un modo di esprimersi, e` un mezzo per descrivere quello che ci circonda, i suoi disagi e i suoi pregi.

Noi vogliamo mettere in musica via Padova e questo quartiere, insieme a chi ci vive e a chi lo attraversa, costruendo momenti di libera espressione e socialita`: abbiamo in mente un quartiere che sia vivo, partecipato e all’insegna della solidarieta`, in cui gli abitanti, nativi e migranti, possano vivere in pace e insieme.

Ma soprattutto pensiamo che i problemi di ognuno di noi siano i problemi di MOLTI di noi e che si possano risolvere solamente confrontandosi, discutendo e AGENDO insieme.

Stasera vogliamo urlare a colpi di rock questi concetti. Senza palchi-senza transenne. ROCK IN THE STREET e` una voce che ripete come un mantra:

 

“NOBODY CAN GIVE YOU FREEDOM.

NOBODY CAN GIVE YOU EQUALITY OR JUSTICE OR ANYTHING.

IF YOU’RE A MAN, YOU TAKE IT.”

(Malcolm X)