Ciao!
Vi scriviamo per spiegarvi e proporvi un progetto/percorso che vorremmo mettere in piedi insieme ad amici e compagni e che riguarderebbe in particolare il quartiere di via Padova.
Proprio in via Padova ultimamente c’è una situazione molto particolare, che si è venuta a creare dopo la vicenda dell’assassinio di Aziz (il giovane egiziano accoltellato il 13 Febbraio) e della “rivolta” che ne è seguita.
Questi fatti nei giorni successivi sono stati ripresi, distorti e strumentalizzati da una campagna politica e mediatica pesante (in vista anche delle vicine elezioni), che ha invaso via Padova di sfilate e comizi, che ha riempito i media di notizie fuorvianti e che, però, ha risvegliato molto l’attenzione sul quartiere, portando molte persone a riflettere e a comunicare.
Col tempo poi la questione è sparita dalle pagine di cronaca, ma l’amministrazione comunale ha fatto di via Padova un laboratorio dove sperimentare pratiche repressive, militarizzando il territorio e emettendo ordinanze comunali, tra le quali i coprifuoco per i commercianti, creando un clima di terrore e tensione dove gli immigrati hanno paura ad uscire di casa per i continui fermi e posti di blocco,dove si verificano retate in interi condomini a caccia di clandestini, dove dopo mezzanotte sembra quasi di essere in una zona di guerra.
Comunque, crediamo che la situazione più o meno la conosciate, per cui passiamo alla fase propositiva.
Perché intraprendere un percorso in via Padova:
-via Padova (e dintorni) sono il nostro quartiere, dove alcuni di noi sono cresciuti, dove alcuni di noi vivono. Ci sembra il naturale sbocco del nostro pensiero operare sul territorio che conosciamo e con cui abbiamo un legame.
-abbiamo notato che c’è un clima di alta ricettività e di attività da parte degli abitanti del quartiere,
-riteniamo che qui siamo presenti forti contraddizioni e problemi, anche a prescindere dalla recente militarizzazione,
-abbiamo riscontrato un problema di comunicatività in generale di chi fa attività politica e controinformazione, che abbiamo ritrovato nella stessa via Padova degli ultimi mesi.
Ritenendo poi l’immigrazione uno dei temi importanti da affrontare un questo periodo storico, per le implicazione che questo fenomeno ha in termini di sfruttamento delle persone e da parte degli italiani di un crescente razzismo miope, volevamo radunare un gruppo di persone, con l’idea di proporre un percorso graduale che abbia come obiettivo generale quello di coinvolgere la partecipazione dei “soggetti reali” sulle questioni che li riguardano, con l’idea che solo agendo collettivamente e in modo trasversale (non si fanno problemi di bandiera, entro certi limiti ovviamente), facendo qualche passo indietro e un con po’ di autocritica, si possano ottenere risultati concreti.
Parlo di risultati concreti perché è proprio questo uno dei punti importanti della nostra proposta. Siamo stati a Caserta in viaggio e abbiamo conosciuto una realtà nella quale si è riusciti a creare un forte movimento di immigrati proprio agendo su obiettivi magari “piccoli” ma concreti e possibili da raggiungere. Da questa esperienza abbiamo imparato molto e abbiamo deciso di riproporre qualcosa di simile anche qui a Milano.
In breve pensiamo che la prima cosa da fare sia quella di condurre un’inchiesta che vada ad indagare quali siano i problemi comuni o meno, agli abitanti italiani e immigrati del quartiere. Da qui individuare quelli su cui si possa cominciare una lotta che possa dare dei risultati reali e che stimoli la partecipazione attiva delle persone. Allo stesso tempo cercare di creare in T28 un punto di riferimento nel quale promuovere attività di vario genere come una scuola di italiano per stranieri, un internet point, eventi socio-culturali, e col tempo far nascere uno sportello migranti in un’ottica non assistenzialista, ma di autodeterminazione.
Per Mercoledì 21 aprile abbiamo organizzato un incontro con tutti quelli che vorrebbero discutere di questa proposta.
Riteniamo che ripartire da questioni concrete, lasciando il “background teorico” alla libertà delle persone, sia necessario e sia in grado di dare frutti soprattutto quando l’unione di individui con diverse provenienze si concentra all’interno di quei pochi “paletti” teorici che vogliamo discutere mercoledì.
Questa proposta trova si rivolge con più facilità a chi vive in questo quartiere e sente la necessità di cambiarlo, ma è ovviamente aperta a chiunque ritenga che le idee che proponiamo abbiano un loro valore ed una loro importanza.
Siete dunque invitati/e MERCOLEDI 21 H21.00 AL C.O.A. T28 – via dei Transiti, 28